Chirurgia ecoguidata ultraminimamente invasiva

Migliori risultati della chirurgia tradizionale, senza gli svantaggi della chirurgia tradizionale

Attualmente l’uso dell’ultrasonografia è esploso letteralmente nel mondo della medicina in generale, ma ancor più in quello delle patologie muscoloscheletriche, perché si tratta di una metodica diagnostica non invasiva, rapida, direttamente eseguibile nella pratica clinica, indolore e dinamica, oltre a non avere controindicazioni o effetti collaterali per il paziente.

L’ecografia ci consente di effettuare una diagnosi precoce, immediata completa e accurata nella maggior parte delle patologie di piede e caviglia, ci dà la possibilità di eseguire trattamenti ecoguidati, dalla classica infiltrazione alle più recenti tecniche di elettrolisi percutanea terapeutica aumentandone le percentuali di successo, poiché ci permette di vedere, in tempo reale e con precisione submillimetrica, l’area da trattare. Permette anche misure accurate e follow-up delle lesioni trattate.

Lo svantaggio principale dell’ultrasonografia è quello per cui per padroneggiare la metodica è richiesta una lunga formazione ed un grado di specializzazione elevato, del professionista che la applica.
Il supporto nelle tecniche di immagine come quella ecografica nella pratica clinica e in sala operatoria per noi specialisti del piede ha portato allo sviluppo di un approccio sempre più “taylor made” o “su misura” per i nostri pazienti.
Il supporto nelle tecnologie diagnostiche nella pratica clinica quotidiana come in sala operatoria ci ha portato allo sviluppo e al miglioramento dell’applicazione delle terapie rigenerative in un modo più sicuro ed efficace, ma, soprattutto, allo sviluppo negli ultimi anni di procedure ultraminimamente invasive ecoguidate nel trattamento di molte patologie dei tessuti molli di piede e caviglia.

Cos’è la chirurgia ultra minimamenteinvasiva ecoguidata del piede e della caviglia?

Si tratta di un tipo di chirurgia che utilizza incisioni (portali) di 1-2 mm, mediante i quali, attraverso strumenti simili a quelli per la chirurgia artroscopica ed endoscopica ma molto più piccoli, vengono eseguiti gesti chirurgici sotto guida ecografica. Va da se che quest’ultima frontiera della chirurgia di piede e caviglia è volta a rispettare quasi integralmente l’anatomia e la funzione dell’organismo, riducendo al minimo le complicanze tipiche post chirurgiche degli aggressivi interventi di chirurgia convenzionale, permettendo nella quasi totalità delle procedure un carico immediato ed una guarigione ed un ritorno alle attività quotidiane e sportive con tempi più che dimezzati rispetto alla chirurgia tradizionale.

Perché si utilizza l’ecografia nel trattamento delle patologie del piede e della caviglia?

Perché ci permette una localizzazione istantanea, riducendo al minimo il margine di errore, della lesione e ci consente di somministrare con accuratezza submillimetrica il trattamento. In definitiva perché ci permette di osservare ciò che in chirurgia tradizionale si osservava solamente operando. In sintesi, L’utilizzo dell’ecografia ha inaugurrato l’alba di una nuova chirurgia in pieno sviluppo ed espansione.

I fondamenti scientifici della superiorità clinica per la maggiore efficacia e la riduzione dei rischi di molti trattamenti, sotto guida ecografica, sono già stastati dimostrati. Oggigiorno, la comunità scientifica non dubita che le infiltrazioni corticoidi, la proloterapia, le terapie biologiche (plasma ricco di fattori di crescita, o con siero autologo e cellule staminali) o l’uso di acido ialuronico somministrato sotto controllo ecografico, superano qualsiasi altra via di somministrazione terapeutica.
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elettrolisi percutanea terapeutica

proloterapia (terapia rigenerativa)

tendinopatia achillea

paratendinosi del tendine calcaneale

allungamento tendine d’achille

gastroc release

tenotomia plantar gracile

sindrome del tunnel tarsale superiore ed inferiore
neuropatie dei rami pericalcaneali

fasciopatia plantare

spina calcaneale inferiore

sindromi canalicolari dei nervi digitali comuni plantari (es. neuroma di Morton)

deformità e Sindrome di Haglund

sindrome canalicolare del nervo peroneo superficiale